Diciassette anni fa, il 12 giugno del 2005, Steve Jobs pronunciò il più bel discorso sul futuro che si sia mai sentito. Era stato invitato all’università di Stanford, lui che aveva abbandonato gli studi universitari, per salutare i nuovi laureati con un “commencement speech”, il discorso – un classico negli Stati Uniti – per l’inizio della loro nuova vita.
Un discorso potente che partiva da un presupposto: sono i giovani il motore del futuro. Se quel motore non gira, il futuro non arriva.
Quel giorno Steve Jobs finì citando la frase che chiudeva l’ultimo numero di una pubblicazione leggendaria che chiuse all’inizio degli anni ’70. C’era scritto “stay hungry, stay foolish”, siate affamati e folli.
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